martedì 7 febbraio 2017

THE PATH su Amazon Prime Video


Un ex-tossico si converte a una religione tipo hippy evoluti "volemose tutti bene" e sposa una nata e cresciuta nella setta movimento. Ad un certo punto, durante un ritiro spirituale in Perù a base di una strana "medicina", inizia ad avere seri dubbi sulla sua fede. E qui cominciano i cacchi acidi.

Messa così non sembra poi tanto interessante la nuova serie di Aaron "Breaking Bad" Paul e i primi episodi non aiutano di certo, ma dopo il salto cercherò di spiegarvi perché vale la pena vederla.

Mi viene molto difficile parlarvi di The Path. Tante sarebbero le cose da dire e da analizzare che potrei scrivere migliaia di caratteri, ma come ho già detto più volte, prediligo spiegare sinteticamente i motivi per cui reputo un prodotto meritevole, lasciando ad altri l'approfondimento e lo svisceramento dei contenuti. Preferisco che ognuno si formi un proprio senso critico e in un secondo momento si dedichi all'analisi attraverso persone più competenti di me.
D'altronde il mio scopo dichiarato è fornirvi solo una scintilla iniziale attraverso il mio gusto personale.

Quindi cos'è che ha di speciale questo show? Beh per prima cosa il trio di attori su cui si regge tutto, questi bei ragazzotti qua sotto.

Miss True Detective, mister Hannibal e mister Breaking Bad. Scus' se poco.

Veramente bravi, come dicevo, portano avanti praticamente da soli la storia e anche se potrebbe sembrare rischioso, la scrittrice riesce a rendere avvincente dieci puntate solamente col triangolo mistico tra questi personaggi.
Lo spessore e la scrittura delle loro parti è magistrale e li porta a una continua altalena di comportamenti e ribaltamenti di fronte imprevedibili. Cosa che non si direbbe guardando le prime tre/quattro puntate. In realtà non sai mai cosa pensino veramente e i loro silenzi svelano di più delle loro azioni.

Ma che amiconi che sembrano. Quale sarà la loro prossima mossa? Sembrano destinati a distruggersi a vicenda ma sarà veramente così?

Anche la trama segue lo stesso schema, infatti i continui capovolgimenti rendono dubbioso anche lo spettatore circa la vera natura di ognuno. E' un modo azzardato di scrivere, che se per la prima stagione ha funzionato, rischia di far diventare la seconda una minchiatona colossale, a causa dei troppi twist narrativi che potrebbero portare i personaggi all'incoerenza.

Ovvi riferimenti a fatti e persone non sono assolutamente casuali.

Poi nel calderone ci va dentro: famiglia, fede, adulterio, plagio, sette, omicidi, dipendenze, ecc.
Ma stranamente la tanta carne al fuoco non sembra eccessiva e ogni argomento trova il suo spazio e la sua dimensione senza dare l'impressione di essere buttato dentro a caso per necessità di sceneggiatura.

Atmosfera molto suggestiva. Studiata per favorire il trasporto emotivo?

La serie è consigliata, ma un interesse, anche solo culturale, verso l'argomento è sicuramente un incentivo in più.


VOTO

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