sabato 30 gennaio 2016

CREED - Rocky 7

Rocky è stato uno dei miei eroi dell'infanzia perciò non posso essere ipercritico con questo film che, anche se mascherato, è a tutti gli effetti il settimo capitolo di questa immortale saga. Poi non è fatto neanche male: buona regia, buon montaggio e Sly recita decisamente bene. Magari è esagerato dargli l'oscar, infatti molto difficilmente lo vincerà. Già Tom Hardy è stato molto più bravo in Revenant. Comunque è un buon capitolo, intelligente perché sposta l'attenzione da Rocky e la concentra sul figlio di Creed per passargli il testimone. Finalmente Stallone si è rassegnato appendendo i guantoni al chiodo e giustamente assume il ruolo di mentore. Ovviamente Sly ruba tutta la scena, anche perché Jordan non è particolarmente dotato come attore. Ha una buona presenza scenica questo glielo concediamo, ma non so se è adatto per diventare il protagonista degli eventuali altri capitoli; ammenoché, saggiamente, decidano di non far schiattare lo stallone. L'idea della malattia è stata sviluppata bene e non opprime il film trasformandolo in un pippone drammatico. Forse la scenografia si concentra un po' troppo negli interni e gli allenamenti sono un po' fiacchi. Anche le musiche sono "timide" e non gasano come negli episodi classici. In sostanza è una specie di reboot (riuscito) in salsa moderna di una icona del cinema.

martedì 26 gennaio 2016

REVENANT - REDIVIVO Duncan DiCaprio l'immortale

Ce la farà? Non ce la farà? Come direbbe Alex Drastico: "ma che mi****a me ne f***e a mia?!"
Una cosa è certa: se Leo, nel disperato tentativo di portarsi a casa la statuetta dello spadaccino d'orato, ci tira fuori un performance simile tutti gli anni, allora ci conviene sperare che non ci riesca mai.
Lasciate perdere tutti quelli che vi dicono che il film non è bello perché la sceneggiatura è scarsa e altre robe simili. Questo è un film fatto di immagini, immedesimazione, empatia; oltre che di virtuosismi registici da capogiro e soprattutto, mai come questa volta, non fini a se stessi, ma in grado di catapultarvi dentro l'azione. Certo Iñárritu fa di tutto per rendere poco credibili le disavventure di Hugh, che sembrano più che altro la messa in scena di una leggenda piuttosto che una storia vera. Nuotate nell'acqua ghiacciata con -30 di temperatura che sono un toccasana, gambe steccate che neanche Rambo e carne mangiata cruda con un fuoco per cucinarla li vicino, ecc. a parte, il film è di una potenza incredibile. Non è certo una pellicola basata sulla storia (comunque incredibile del personaggio storico), ma un affresco della vita crudele nella natura inflessibile del Nord Dakota durante il XIX secolo.

domenica 17 gennaio 2016

ORFANI: NUOVO MONDO 04 - Benvenuto nella giungla

Non mi è piaciuto molto questo numero. Si parte proprio male, con dei dialoghi che definirei imbarazzanti. Tutta la parte dove il ragazzo viene inseguito mi ha lasciato basito per com'è scritta male. Poi l'albo si riprende, ma solo per lasciarci con un cliffhangher noioso e banale. Pare che le soluzioni per sorprendere il lettore siano finite e si ricorra sempre agli stessi espedienti. Speriamo non sia così per tutta la serie. Per fortuna i disegni sono sempre un bel vedere, con matite buone (non eccezionali) e colori sempre magnifici. Qualche spunto interessante c'è per carità, ma il giro di boa si avvicina inesorabilmente e bisogna portare avanti la storia.

STAR RATS - Il risveglio del palindromo


C'è stato un tremito nell'Oroscopo... il palindromo si è risvegliato e con lui Leo Ortolani, che a distanza di 15 anni si mette in pari con Lucas giusto in tempo per l'uscita di SW7, realizzando il terzo (tecnicamente 4°) episodio di Star Rats e lasciandoci nuovamente con il fiato sospeso nella speranza che continui le avventure di Granello una volta ultimata la nuova trilogia cinematografica.
Questa saga è una delle più divertenti prodotte dal Leo ed essendo una pseudo-parodia non si rischia di leggere una ripetizione dei film con le solite battute telefonate. E' tutto rielaborato in chiave Rat-Maniana e ogni personaggio è la perfetta fusione di un personaggio di SW e di uno del Rat-universe a lui più affine. Ora che è uscito il cofanetto con tutti e tre i nuovi episodi e la terza ristampa dello Star Rats originale non avete più scuse fortunelli (noi vecchi abbiamo dovuto aspettare tre lustri!): prendeteveli e leggeteli tutti d'un fiato.

venerdì 15 gennaio 2016

PLAYER ONE di Ernest Cline

Il libro più nerd di tutti i tempi. Non solo perché strapieno di citazioni sulla cultura pop degli anni '80, ma perché tutta la sua struttura si basa su una profonda conoscenza di quegli anni e di tutto quello che hanno prodotto di nerdico.
All'inizio stenta un po' a decollare sembrando solo un elenco di videogiochi, film, ecc. e nient'altro, ma per fortuna racconta anche una storia avvincente, buttando qua e la qualche riflessione un po' banale, ma non certo poco importante; sopratutto in questo periodo storico. Purtroppo verso la fine ha un altro calo, ma rimane una lettura semplice e piacevole e già questo è un gran merito. Sconsigliato a chi non mastica per niente il nerdese.

sabato 9 gennaio 2016

JESSICA JONES su Netflix

Il problema di Jessica Jones è che quando cresci a pane e serie tv, dopo aver visto l'eccellenza (Breaking Bad, True detective, Daredevil, ecc.), non ti accontenti più e pretendi. Questo serial non è che non sia bello, ma doveva uscire prima di quello del diavolo di Hell's kitchen. E' fatto bene per carità e sicuramente ci hanno lavorato persone capaci e di talento; è curato e recitato bene, ma rimane un po' di amarezza per il fatto che non sia coraggioso e brillante come il cugino. Forse il motivo sta proprio nella poca attrattiva del personaggio (ancora un eroe ubriacone tormentato?! ma dai!), ma a conti fatti gli manca quel quid per fare il salto di qualità. Anche il villain è fico, ma poi ti ricordi il Kingpin di Vincet D'Onofrio e... pazienza dai, si vede volentieri lo stesso. Ultima nota: Daredavil ci ha insegnato che si può fare una serie tv anche senza sesso e parolacce.

venerdì 8 gennaio 2016

DYLAN DOG 317 - L'impostore (ristampa)

Doppio appuntamento con DD questo mese perché è uscita la ristampa del numero 317: disegnata da Mari e scritta da Bilotta. L'ho preso perché lo consigliavano in rete e Nicola mi piace tanto come disegnatore. Che dire oltre al fatto che lo stile di Mari è, appunto, molto bello e particolare? Sicuramente che è scritto bene, nonostante la trama non sia originale; si lascia leggere con piacere dall'inizio alla fine. Un po' di perplessità per il personaggio di Scarlett che sembra bipolare, ma vabbè ci sta. Forse è il classico esempio del perché DD avesse bisogno di un nuovo corso: benché sia un buon albo, si limita a fare egregiamente il compitino, senza avere la brillantezza che contraddistingueva l'old boy dei primi 100.

giovedì 7 gennaio 2016

DYLAN DOG 352 - La calligrafia del dolore

Numero che si ricorderà sopratutto per la triade di disegnatori. Vale la pena comprarlo anche solo per questo. Non so chi abbia fatto cosa ma il risultato finale mi piace molto; un tratto abilmente particolareggiato con linee molto sottili e inquadrature ampie. Ne risultano delle vignette molto precise anche quando i personaggi e gli oggetti sono parecchio piccoli. La storia è piacevole ma molto tradizionale, non certo quello che ci aspetterebbe dal nuovo corso Recchioniano (marchio registrato XD). Un albo comunque buono, raccontato bene attraverso tempi e dialoghi giusti.
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