giovedì 5 marzo 2015

BOYHOOD

Candidato come Birdman, ma rimasto un po' a secco. Ma che ce frega degli oscar dico io. Il film parte da un'idea tanto geniale quanto folle: raccontare l'infanzia di un ragazzo normale, in un arco di tempo di 12 anni, attraverso la crescita reale degli attori. Un'impresa incredibile che richiede la costanza di registrare un pezzetto alla volta ogni anno per un arco di tempo molto lungo. Il regista ci è riuscito e il risultato è incredibile! Ha anche una capacità di raccontare il quotidiano e la normalità con una sensibilità fuori dal comune e senza eclatanti eventi. Alcuni personaggi sono molto banali purtroppo (vedi il padre), ma questo non intacca il racconto ne la sua forza comunicativa. Da segnalare la prova di Patricia Arquette, che sebbene non abbia lo spazio del protagonista, colpisce per l'eccellente e credibile interpretazione; merito sicuramente anche del personaggio.

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